Nel mio percorso professionale più volte mi sono imbattuto sulla necessità di selezionare il candidato ideale per un determinato ruolo; durante il periodo in cui ero un head hunter, mi trovavo anche a dover leggere centinaia di CV al giorno e vi assicuro che non sono mancati di forte ilarità, dovuta a quello che leggevo.
Non voglio dirvi COME fare un CV (ci sono già parecchi spunti che potete trovare su Internet), voglio semplicemente suggerire alcune accortezze, alcuni consigli che ho raccolto negli anni con l’esperienza (ricordando che essendo un documento personale, reputo che non ci sia UN modo giusto o sbagliato).
Partiamo dal presupposto che chi legge il CV tendenzialmente dedica pochi secondi ad una prima lettura, ed in questo lasso di tempo il CV deve essere in grado di:
- lasciar trasparire la personalità del candidato
- farne capire la professionalità
- dare indicazioni su quale sia l’ambizione
Il CV deve, in maniera sintetica ed essenziale, far emergere il vostro profilo tra tutti gli altri, deve “colpire” e “saper sedurre” l’attenzione dell’interlocutore. Non serve che sia prolisso, lungo.. anzi, la migliore abilità è quella di riuscire ad essere più che sintetici, ma chiari. In pochi secondi l’interlocutore deve intuire CHI siete e COSA volete (o meglio Cosa Offrite).
Il mio CV, per esempio, è strutturato in due pagine e lavoro da quasi 20 anni. Ho visto CV di neolaureati, lunghi anche parecchie pagine e il più delle volte era sinonimo di incapacità a descrivere l’essenziale. (mi è capitato di ricevere da un candidato di due anni di esperienza un CV di 19 pagine!).
La struttura deve esser bilanciata, equilibrata; ci deve essere una perfetta armonia tra testo, spazi bianchi, font, caselle di testo ed eventuali immagini. La lettura deve essere piacevole ed efficace, deve cioè saper dire l’essenziale e creare il desiderio di contattarvi. Il colore è molto importante perché anche attraverso di esso potete passare un messaggio immediato. Per esempio il CV di un ingegnere sarà particolarmente schematico, in bianco e nero ed eventualmente un colore sobrio. Mi immagino invece per un animatore turistico, un CV particolarmente colorato, brillante, forse anche un po’ meno schematico.
Siate chiari, non inventate o nascondete informazioni che non siano reali, (chi cerca il candidato ideale, farebbe fatica a selezionare voi per l’opportunità che più si addice al vostro percorso).
Riempite, ma non abbondate. Il testo deve essere appropriato, pertinente, fedele alla vostra storia. Non strafate. L’obiettivo è mettere in risalto i punti di forza in relazione alla vostra ambizione e la vostra ricerca. Per esempio chi cerca un lavoro per l’estero tendenzialmente valorizzerà la conoscenza delle lingue straniere e la disponibilità alla mobilità internazionale.
Non è importante quel che dite, ma quello che avete fatto ed ottenuto. Come sosteneva Gandhi: “Sono le azioni che contano, i nostri pensieri per quanto buoni possano essere sono perle false fintanto che non vengono trasformate in azioni”. Siate il più oggettivi possibili (indicando referenze, eventuali certificazioni ottenute, citando esperienze).
Gli hobby devono essere intesi come modalità per illustrare la vostra proattività, la vostra voglia di fare. (se ne avete, indicate per esempio delle referenze di associazioni con le quali avete collaborato, certificazioni ottenute..).
Uno dei principali dubbi che attanaglia chi si appresta a scrivere il CV è quello se inserire o meno la propria foto. A mio parere la foto del viso è essenziale come strumento di presentazione; è sufficiente anche una foto ben fatta con lo smartphone, con uno sfondo bianco, purché vi rappresenti. Tendenzialmente la foto attira in priorità l’attenzione di chi legge il vostro CV e deve (può) in pochissimi secondi raccontare TANTO di voi. E’ un’opportunità da non perdere per poter incuriosire l’interlocutore.
Inoltre sul fatto di utilizzare o meno il CV Europeo, il mio parere è negativo, a meno che non sia espressamente richiesto. Trovo il CV Europeo poco leggibile, trasmette poco della personalità del candidato ed è poco rappresentativo.
Ultimo consiglio, ma che per me è stata la base: per scrivere il miglior CV è necessario tempo. Rifletteteci, scrivetelo e mettetelo sul comodino a fianco al letto. Ogni sera prima di andare a dormire rileggetelo e apportate le modifiche che ritenete opportune. Quest’operazione va ripetuta per 30 sere consecutive. Alla fine di questo periodo vi troverete in mano il CV che vi rappresenta, quello più attinente alla vostra personalità, il vostro miglior biglietto da visita!
maggio 2020
Daniele RIJLLO